La mostra in programma a Palazzo Blu, da sabato 23 aprile a domenica 25 settembre, a cura di Giorgio Bacci, presenta una selezione di disegni originali, oltre a fotografie e video, tratti dai volumi Lamiere, Salvezza e storiemigranti, pubblicati da Feltrinelli Comics tra 2018 e 2019.
Il viaggio inizia in Africa, in uno degli slum di Nairobi, Deep Sea, con i disegni originali di Lamiere, frutto della collaborazione tra l’illustratore Lucio Ruvidotti e gli scrittori/giornalisti Danilo Deninotti e Giorgio Fontana. Il libro è un’acuta opera di graphic journalism, che presenta al lettore operatori umanitari e ragazzini ‘fatti’ di colla, infermiere e bambini sieropositivi dalla nascita, ma scorge all’orizzonte anche la speranza di una rinascita. Il tratto grafico netto, i colori vivi e talvolta allucinati, evidenziano una delle particolarità tecniche dell’artista, che unisce china e digitale.
La seconda tappa, una sorta di tragico e contemporaneo Middle Passage, è la traversata del Mar Mediterraneo descritta in Salvezza: l’illustratore Lelio Bonaccorso, nel 2017, insieme al giornalista Marco Rizzo, autore della sceneggiatura, si imbarca sulla Aquarius, e documenta attraverso matite, macchine fotografiche e riprese video, le attività di salvataggio condotte dalla nave in mare aperto. I risultati dell’inchiesta vengono pubblicati in un lavoro (si parla ancora di graphic journalism) di grande forza emotiva e qualità grafica. Il lettore segue le vicende dell’equipaggio e al contempo apprende le storie dei migranti salvati in mare, in fuga dalla guerra e dalla disperazione.
Seguendo una collana di associazioni tematiche e iconografiche, gli sguardi disperati di Salvezza diventano i volti ricchi di memoria degli uomini e delle donne di storiemigranti, nato dalla collaborazione tra il fumettista Sio e il fotografo Nicola Bernardi. Trentadue migranti, ciascuno introdotto da una foto-ritratto iniziale che sfida lo spettatore a un confronto diretto, raccontano storie di vario genere, spaziando dal registro tragico a quello comico. Sorta di haiku giapponesi in cui convivono quotidianità e surrealtà, come se una comune ‘normalità’ fosse ormai irraggiungibile, i racconti danno vita a un affresco sfaccettato e complesso, dove i sogni confinano con incubi e ricordi terrificanti.
L’esposizione nel complesso consente al visitatore di avvicinarsi a questioni delicate di attualità attraverso gli occhi sensibili di abilissimi artisti e fotografi, che dialogano con nodali temi storico-artistici. In mostra è inoltre possibile osservare la varietà delle tecniche impiegate dagli illustratori contemporanei (dall’acquerello al digitale), e studiare l’intero procedimento artistico, potendo ammirare non solo le tavole originali (oppure le stampe tratte da elaborazioni digitali come nel caso di Sio), ma anche il materiale preparatorio, formato da quaderni, fotografie e disegni.