Pisa Jazz torna a Palazzo Blu anche per l’autunno 2023 con la sesta stagione di ‘Domeniche in jazz’, curata dal direttore artistico di Pisa Jazz Francesco Mariotti insieme allo studioso e divulgatore di storia del jazz Francesco Martinelli.
Il filo conduttore delle lezioni concerto sarà l’incontro del jazz con altre musiche del mondo. In ogni incontro il prof. Martinelli, vera istituzione internazionale nell’ambito della storia del jazz, dialogherà con i suoi ospiti musicali, musicisti jazz di rilievo nazionale e internazionale, alternando la musica al racconto.
Si parte con domenica 22 Ottobre, dall’incontro tra jazz e musica araba: in celebri capolavori come “Caravan” e “Night in Tunisia” troviamo la stessa curiosità del jazz afroamericano nei confronti di altra musica “etnica”. Stavolta lo sguardo si volge al mediterraneo, fino ad arrivare ai contemporanei Dahfer Youssef e Ibrahim Maalouf. Ospite il trio del virtuoso di oud Ziad Trabelsi.
Domenica 5 Novembre celebreremo l’incontro tra tango e jazz, due generi apparentemente lontani ma accomunati da caratteristiche molto simili: le origini africane, la diffusione nei quartieri malfamati, il contributo degli immigrati italiani ad entrambi i generi, e così via. Ripercorreremo alcune tappe storiche del Tango, dalle origini ad oggi, dando particolare attenzione all'incontro con il Jazz, avvenuto soprattutto grazie ad Astor Piazzolla. Ne parleremo con il sassofonista e compositore Javier Girotto, uno dei maggiori esponenti del Nuevo Tango già dalla metà degli anni 90 con il suo celebre ensemble Aires Tango, e Vince Abbracciante, la nuova stella della fisarmonica in Italia.
Domenica 19 Novembre sarà l’occasione per conoscere il cosiddetto “Jewish Jazz”, da Benny Goodman fino a John Zorn, approfondendo la parte del repertorio jazz che ha subito influenze ebraiche e raccontandone il suo essere multiculturale. Ospite di questo incontro il trio di Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista, compositore, che da trenta anni si dedica all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e esteuropea.
Martin Scorsese nel suo celebre documentario “Dal Mali al Mississippi”, accosta Africa e America sul filo del blues e l’americano Corey Harris ai mailani Ali Farka Touré e Salif Keita. L’incontro tra jazz e blues americano e musica africana è un ritorno alle radici, un cerchio che si chiude senza esaurirsi, continuamente alimentato da influenze di ritorno reciproche.
Domenica 3 dicembre avremo una testimonianza di questo incontro in musica con il concerto del duo di Kalifa Kone (kora, balafon), uno dei più sensibili musicisti maliani da tempo in Italia, accompagnato dal noto chitarrista Riccardo Onori.
La rassegna si concluderà domenica 17 Dicembre con l’incontro tra il Jazz e il mondo della musica dell'Anatolia. Punto di incontro e di scontro tra le civiltà orientali e occidentali, l'Asia Minore ha una tradizione musicale millenaria che ha avuto la sua età d'oro nel periodo della musica ottomana con le sue influenze bizantine, arabe, persiane e anatoliche. Il mondo del jazz ne è rimasto affascinato non solo dal punto di vista dei ritmi: la dimensione spirituale della musica simboleggiata dal flauto ney e dalla musica estatica dei sufi ha esercitato un crescente fascino e il solista Aziz Şenol Filiz - che in questa occasione si esibirà in quartetto - ne rappresenta tutta la ricchezza.