Periodo: XIV

Secondo la consueta immagine del Cristo in pietà, la figura, lavorata a mezzo rilievo fin sotto il perizoma, presenta la testa leggermente reclinata, gli occhi chiusi, le braccia incrociate sul ventre scoperto e la ferita sul costato. Ampie ciocche di capelli, che ricadono sulle spalle, inquadrano il volto contornato da una folta barba. Secondo una tradizione orale, l’opera fino al secolo XIX si trovava a Pisa, quando un commerciante di oggetti antichi la vendette a Livorno, dove è rimasta in una collezione privata fino al 2001. L’esemplare ligneo costituisce, presumibilmente, il modello per il Cristo in pietà marmoreo sempre opera di Nino Pisano ed oggi al Museo di San Matteo.

La prima notizia documentata che riguarda Nino Pisano è del 1344, anno in cui venne nominato capomastro dell’Opera del Duomo a Orvieto, in sostituzione del padre. Nella città umbra rimase fino al 1350: è qui che il linguaggio artistico, partito da influenze giottesche trasmesse da Andrea, si orienta sempre di più nella direzione del gotico francese. Vasari annovera tra le opere realizzate da Nino la Madonna con Bambino in Santa Maria Novella a Firenze, la cosiddetta Madonna del Latte per la chiesa di Santa Maria della Spina, le statue dell’Annunciata e di Gabriele per la chiesa di Santa Caterina a Pisa.

Nino di Andrea Pisano (Pisa, 1315 ca. - 1368 ca.)



Nessuna opera da mostrare