Attivo soprattutto a Pisa fu vedutista e lasciò una gran quantità di paesaggi, perlopiù fantastici, di ampio respiro e popolati di minute figurine. Le imponenti architetture antiche dominano le scene sebbene ridotte a ruderi. Le opere sono contaminate da elementi decorativi tardobarocchi. Caratteristica delle opere dei Poli sono le vedute marine con le acque solcate da velieri e da gruppi di macchiette che si assiepano intorno alle rovine sempre prese da concitate conversazioni.
Il capriccio si inserisce nella serie con vedute di porti, un soggetto a cui i Poli dedicano particolare attenzione sia con vedute di pura fantasia, sia ritraendo scorci, in maniera più o meno realistica, del porto di Livorno. In primo piano, con le navi all’ormeggio e la gente intorno agli imballaggi scaricati, si riconoscono spunti presi dalle acqueforti di Stefano della Bella.