Da datare all’ultima fase dell’attività del Volpi, queste Figure ben rappresentano la cifra stilistica che connota questa nuova cifra stilistica emersa a partire dalla metà del settimo decennio del Novecento (Sul mare; Figure al tavolo; Dopo la pioggia; La vela rotta). Figure umane allungate, con l’ovale del volto accentuato, i tratti del volto delineati in pochi e brevi tratti, col colore – quasi acquerellato – steso a campire i larghi spazi all’interno dei contorni, paiono divenire formule illustrative. L’immagine è costruita sulla contrapposizione del gruppo della madre, seduta, e delle tre figure leggermente reclinate verso di lei, con segni che legano e intrecciano i due gruppi, formando diagonali, linee oblique e rette che si intersecano.
Grande attenzione compositiva ben percepibile anche nella definizione delle figure, stilizzate sì, ma i cui volti appaiono ora frontali, ora di profilo, ciascuno con una sua propria espressione che emerge da singoli ma efficacitratti, ora brevi e rotti ora allungatie continui. L’estrema semplificazione,pur mantenendo un aggancio precisoal dato reale e alla natura – bastiosservare come venga conservata la delimitazione spaziale, con la linea dell’orizzonte sullo sfondo e le proporzioni all’interno del gruppo delle figure stesse, in scalatura prospettica -, porta ad una sintesi quasi caricaturale, che sa di grafica infantile. Il risultato mantiene, come anche in altri esemplari (si veda ad esempio l’Alberello), un suo valore poetico, con rimandi ad episodi di vita vissuta che possono essere sussunti in una dimensione superiore, mitica o religiosa: si potrebbe pensare, per queste Figure, ad una suggestione dall’episodio della visita dei Magi, con le tre figure in piedi che recano visita alla madre col bambino.