Il dipinto, verosimilmente opera di un post-cortonesco toscano dei primi decenni del XVIII secolo, si lascia apprezzare soprattutto per le rapide pennellate con cui è sintetizzato il cielo plumbeo sullo sfondo – un tocco di venetismo non imbarazzante se ipotizzato dopo il soggiorno a Firenze di Sebastiano Ricci – e per alcuni brani inseriti nella composizione, peraltro topoi figurativi, ormai accademici, come i due uomini inginocchiati in primo piano, intenti ad accendere il fuoco della pira, che risultano essere la medesima figura traguardata recto-verso secondo un’antica e consolidata prassi di bottega.
Il Sacrificio di Ifigenia, olio su tela
Periodo: XVIII
Pittore toscano (XVIII secolo)
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