La tela, di forte sapore neoquattrocentesco, si colloca nel percorso artistico del pisano Lomi intorno al primo decennio del seicento, sicuramente al ritorno dalla proficua trasferta genovese dell’artista. Proprio nell’Annunciazione realizzata per la chiesa di Santa Maria Maddalena di Genova si può ricoscere il precedente figurativo della tela pisana, conferma del modo di operare del Lomi fatto di reimpieghi e citazioni dalle sue stesse opere precedenti.
Rispetto alla tela genovese si assiste ad un processo di semplificazione della composizione dell’immagine. Laddove a Genova l’evento si sviluppa secondo una direttrice ascensionale, culminante nello squarcio luminoso occupato dalla gloria angelica, dal Padre e dallo Spirito, nella tela pisana l’evento si svolge totalmente in primo piano. Tutti gli elementi della composizione hanno subìto un abbassamento di tono: l’abbigliamento della Vergine Maria ha perso il velo delicato che le ricadeva sulle spalle; vengono ridotti i cangiantismi coloristici giocati tra il blu del manto e il rosso della veste; l’opulento tendaggio si riduce a tinta unita e perde le sue eleganti movenze per ricadere a terra come una tenda dimessa; il pavimento scandito da riquadri geometrici è stato anch’esso ridotto a una superficie uniforme per materiale e tonalità.