Ferruccio Pizzanelli frequentò la Scuola d’Arte di Lucca e poi l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si diplomò orientandosi principalmente verso le arti applicate. Questa propensione lo portò nei primissimi anni del Novecento a dedicarsi intensamente alla lavorazione artistica del cuoio, affinata tra l’altro in un lungo soggiorno milanese, che gli guadagnò riconoscimenti assai prestigiosi, come quello di affiancare Galileo Chini negli arredi della celeberrima Sala del Sogno alla Biennale di Venezia del 1907.
Nel 1913 Pizzanelli fece ritorno a Pisa, e dal 1916 al 1924 soggiornò a Torre del Lago, dove ebbe modo di conoscere l’ambiente artistico versiliese e pucciniano. Negli anni successivi Pizzanelli diventò uno dei protagonisti assoluti dell’ambiente culturale di Pisa, organizzando mostre, insegnando pittura e dedicandosi con buoni risultati anche alla pittura su parete. La sua fu nel complesso una pittura di tono figurativo sostanzialmente estranea alle avanguardie, ma dove si espresse un gusto curioso e raffinato indirizzato verso la personale rielaborazione della pittura di Levy e Chini, non estranea di certo dal respiro di Novecento.
Il disegno, del 1933, rappresenta una coppia di figure femminili su di una terrazza, con sullo sfondo i lungarni di Pisa all’altezza della Fortezza Nuova. È opera piuttosto eccentrica nel percorso artistico di Pizzanelli, che tuttavia ne ribadisce la misura sostanzialmente ‘classica’, governata da una linea sottile e ininterrotta, “decorativa” per l’appunto, come suggerisce la scritta in calce, che rimanda ai fortunati esperimenti giovanili del pittore nella lavorazione artistica del cuoio.