Il dipinto ritrae Dio padre su una coltre di nuvole, circondato da tre puttini e preceduto dalla colomba dello Spirito santo che appare a quattro santi. Due di essi sono chiaramente identificabili con l’Evangelista Matteo, rappresentato nell’atto di scrivere il Vangelo appoggiato ad una cattedra ricoperta da un tappeto decorato a motivi geometrici, e l’altro con l’Evangelista Giovanni, giovane ed imberbe, in piedi all’estrema destra. Gli altri due santi, semplici astanti e spettatori, sono identificabili con San Luigi, rappresentato con la corona, il mantello con la stola di ermellino, e l’altro con San Domenico.
Posto in diagonale a riempire il centro della scena, San Matteo, nella veste colpita dalla luce e sollevata dall’aria, è il vero protagonista del dipinto. La figura ricorda quella del San Girolamo nella Crocifissione del fiorentino Fabrizio Boschi, opera conservata presso il Conservatorio delle Mantellate a Firenze, che permette di avanzare l’attribuzione all’ambito di questo maestro toscano.