Nella rappresentazione del San Gerolamo, il Cigoli abbandona l’iconografia classica del santo – quella del dotto studioso avulso dal mondo, protetto nello spazio atemporale del proprio studio – per lasciare il posto alla rappresentazione del santo in penitenza. Tale scelta fa parte, al di là delle possibili richieste del committente, della tendenza a dedicarsi alla tematica sacra con una nuova e più completa maturità, volta a ricomporre in un unicum disegno toscano e colorismo veneto, classicismo monumentale ed espressione devozionale.
L’influenza dei veneti, in particolare di Tiziano, si riscontra soprattutto nella preziosità della scelta coloristica nelle vesti del santo.