Suonatrice di mandola, olio su tela

Periodo: XVII

La tela rappresenta una figura femminile riccamente abbigliata, con un gioiello sulla fronte, intenta a suonare la mandorla e in primo piano, sul tavolo, un violino e un archetto visti di scorcio e due spartiti musicali aperti. Gli altri elementi che compongono questo dipinto sono un calamaio, una ciotola su cui è posato un variopinto pappagallo che attira l’attenzione della ragazza, un vasetto in cristallo su cui si riflette la luce e infine un busto marmoreo.

Un edificio che ricorda moduli compositivi dell’antichità classica, si scorge dalla finestra in alto a destra, unica apertura verso l’esterno. In quest’ultimo elemento, di notevole interesse, è facile cogliere echi di matrice veneta, in particolare di Veronese, che larga parte hanno nella produzione matura del Paolini, con la fuga dei palazzi, ridotta e costretta in un angusto accenno ma tuttavia capace di conferire un alleggerimento e un allargamento spaziale di notevole impatto.

La biografia di Paolini manca di dati certi. A causa della scarsità dei documenti, dell’assenza di opere firmate, sono molte le questioni riguardanti l’artista lucchese che rimangono tuttora aperte, soprattutto dal punto di vista attributivo.

 

 

Pietro Paolini (Lucca, 1603 - 1681)



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