Venditore di uccelli, olio su tela

Periodo: XX

Ghigo Tommasi nasce a Firenze nel 1906 in una storica famiglia di pittori: suoi zii sono infatti i fratelli Angiolo e Ludovico Tommasi ed il loro cugino Adolfo, tra i più noti esponenti della pittura postmacchiaiola toscana. Allievo di Ludovico, da cui apprende un mai rinnegato amore verso la natura, Ghigo successivamente frequenta dal 1925 al 1930 lo studio di Adolfo, conoscendo il disegnatore e caricaturista Alberto Gennari e Plinio Nomellini. Nel 1930 si iscrive alla Scuola libera del nudo dell’Accademia di Firenze. Completata la sua formazione può maturare il suo dominante interesse per la Maremma, teatro anche delle amate battute di caccia. Membro attivo del Gruppo Labronico di pittura, nel corso della sua carriera espone in numerose personali e collettive sia pubbliche che private, principalmente a Livorno e in Toscana.

La poetica di Ghigo Tommasi è saldamente ancorata nella tradizione figurativa e naturalistica della cosiddetta “Scuola Labronica del Novecento”, discendente diretta dal ceppo macchiaiolo e postmacchiaiolo. Il presente Venditore di uccelli, databile tra il 1950 e il 1960 circa, è un saggio eloquente di verismo, della semplificazione dei piani e della semplicità espressiva. Il soggetto è indagato con occhio franco e sincero, con una vicinanza umana che non scade nel patetismo, e con una curiosità antropologica di sapore vagamente nostalgico: l’anziano venditore con le sue gabbiette e i suoi diversi volatili è il rappresentante di un’epoca passata a cui ben si addice il borgo medievale sullo sfondo. 

Ghigo Tommasi (Firenze, 1906 - Livorno, 1985)



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