Palazzo Blu ha stabilito una convenzione con PALP, il Museo di Palazzo Pretorio di Pontedera

Palazzo Blu ha stabilito una convenzione con PALP, il Museo di Palazzo Pretorio di Pontedera. Grazie a questo accordo i visitatori di Palazzo Blu, che si presenteranno alla biglietteria di Palazzo Pretorio con il biglietto di una delle mostre in corso a Pisa, avranno diritto a uno sconto sull’ingresso per visitare l’esposizione al PALP. La convenzione prevede anche che i visitatori della mostra di Palazzo Pretorio che presenteranno il biglietto alla biglietteria di Palazzo Blu, abbiano diritto a una riduzione sull’ingresso per visitare le esposizioni in corso a Pisa.
Le mostre aperte a Palazzo Blu sono Futurismo (9 febbraio), Simon Vouet e il ritratto di Artemisia (8 marzo) e Pisa, gli anni ’60. Il boom e il rock (19 aprile).

La mostra al PALP è Arcadia e Apocalisse, paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni (26 aprile).

PALP Palazzo Pretorio di Pontedera ospita la mostra Arcadia e Apocalisse. Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni, ideata e curata da Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera. La mostra, che proseguirà sino al 26 aprile 2020, ha l’obiettivo di indagare il modo in cui il paesaggio è stato percepito e rappresentato artisticamente dal 1850 fino ai giorni nostri, mettendo in luce quelli che sono stati i cambiamenti in materia di estetica e di codici rappresentativi e cercando al contempo di sensibilizzare la coscienza dei visitatori sul tema del degrado ambientale.
Attraverso un lungo racconto che si avvale di opere pittoriche, scultoree, arti decorative, fotografia e nuovi media – dalla metà dell’Ottocento ad oggi – l’esposizione ruota intorno al pensiero creativo sul paesaggio, un genere pittorico ereditato dal Settecento come rispecchiamento della natura nell’arte, in antitesi alla pittura mitologica e di storia, che si libera dai suoi stereotipi senza però scomparire, per la capacità che il paesaggio stesso ha di rinnovare profondamente i propri significati e codici rappresentativi, di riflettere le radicali trasformazioni della cultura artistica italiana e della società nel suo complesso.