L’Islam nella geopolitica mondiale


Enzo Pace, Università di Padova

26 novembre 2020
Quanto pesa realmente il fattore R/I (religione islamica) nella ridefinizione dei rapporti di forza economici e politici nel mondo contemporaneo, dopo la fine dell’’epoca del bipolarismo? C’è, effettivamente, uno scontro fra Islam e Occidente, una faglia culturale e religiosa che spacca il mondo in due placche, quella di un Nord cristiano, sviluppato, emancipato nella cultura dei diritti, democratico, da un lato, e un Sud musulmano, economicamente in ritardo, senza democrazia e antitetico alla moderna cultura dei diritti, dall’altro? Rispondere a queste domande significa vedere oltre le rappresentazioni – a volte stereotipate – di un mondo un unico mondo musulmano, che, invece, presenta al suo interno una serie di faglie (in particolare, quella fra sciiti e sunniti) che contribuiscono a ridisegnare le mappe delle zone d’influenza, rispettivamente, fra le maggiori potenze mondiali, quelle regionali e quelle transnazionali (come nel caso dei movimenti rivoluzionari di lotta armata d’ispirazione islamica).


Vincenzo Pace è stato professore di Sociologia e Sociologia delle Religioni all’Università di Padova, Directeur d’Études all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Presidente dell’International Society for the Sociology of Religion (ISSR). Ha dato avvio in Italia agli studi di sociologia dell’islam e ha studiato i movimenti di tipo fondamentalista nelle tre religioni abramitiche. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Cristianesimo extra-large, Bologna, 2018.