Nel 2015 Palazzo Blu ha dedicato una suggestiva mostra ad Amedeo Modigliani ed al suo soggiorno parigino. Le opere esposte hanno ricreato la fervida atmosfera culturale della Parigi di inizio 900, in cui maturarono e si incrociarono le vite e le carriere di artisti provenienti da tutto il mondo.
Raccontando l’evoluzione intrapresa da Modigliani, conosciamo anche gli artisti con cui condivide la sua parabola artistica. Una delle prime sale è, infatti, dedicata al rapporto di stima tra Modigliani e Constantin Brancusi, la mostra prosegue con accenni a Picasso e al cubismo, che influenza le sperimentazioni iniziali dell’artista livornese, per poi introdurre la scuola di Parigi.
Artista solitario, durante la sua breve vita, Amedeo Modigliani ha intrapreso una ricerca artistica appassionata e rigorosa spesso messa in secondo piano rispetto alla fama del personaggio: l’artista maledetto e autodistruttivo.
Tutta la sua arte è stata, invece, una lucida riflessione sull’uomo, un’indagine ostinata sulla figura umana.
Lui, mai interessato da altra tematica che non fosse il ritratto, si affanna a cercare una risposta all’enigma che è la nostra esistenza.
“L’uomo è un mondo che alle volte vale mondi interi.” scrive Modigliani in una lettera nel 1919.
Tutta la sua opera è questo: il tentativo appassionato non di porre l’uomo al centro dell’universo, ma di considerare l’uomo un universo.
© Parigi, Centre Pompidou, Musée National d'art moderne
© Parigi, Musée d'art moderne de la Ville
© Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
© Troyes, Musée d'art moderne
© Parigi, Musée de l'Orangerie