Memorie scritte nella pietra? Il destino dei monumenti nelle società che cambiano

3/17/2016 Zaporizhia, Ukraine dismantling largest in Ukraine 20-meters statue of communist leader Vladimir Lenin

Cinque incontri a Palazzo Blu, febbraio-marzo 2022 A cura di Arnaldo Testi

I monumenti cercano di consolidare nella pietra certe memorie storiche che sono per loro natura controverse; è difficile che tutti i membri della comunità siano davvero d'accordo. Succede tuttavia che, dopo le passioni dell'inaugurazione, i monumenti diventino una presenza assente, finiscano per passare inosservati, una sorta di carta da parati della vita quotidiana; «nulla al mondo è più invisibile», diceva lo scrittore austriaco Robert Musil. Succede anche che, in certi momenti, quegli stessi monumenti riacquistino attualità, siano di nuovo simbolo di nuove accese controversie pubbliche; e allora tornano a essere visibili, per alcuni un oggetto di culto, per altri una vista insopportabile, «una spina di pesce conficcata in gola alla città», come diceva il poeta americano Robert Lowell. Ciò accade con particolare intensità in occasione di cambiamenti politici e sociali profondi, talvolta di veri e propri cambiamenti di regime. 

Palazzo Blu propone cinque conferenze che esplorano queste questioni, di immediata attualità in parecchi paesi dove ci sono monumenti contestati, o vandalizzati, o rimossi dalle autorità; di sicuro interesse storico in tutti. 

Si comincia il 17 febbraio 2022 con Arnaldo Testi che discute di «Che fare con le statue del generale Lee?» nel contesto della memoria della Guerra civile, della schiavitù e del razzismo negli Stati Uniti. Il 24 febbraio segue Valeria Deplano (Università di Cagliari) con «Memorie di pietra del colonialismo italiano», su monumenti, nomi di piazze e di strade ideati per celebrarlo. Il 3 marzo tocca a «Che fare con le statue di Lenin?», ovvero la loro rimozione nelle regioni post-sovietiche, con Antonella Salomoni (Università della Calabria). Il 10 marzo l'appuntamento è con Guri Schwarz (Università di Genova) per «Contromonumenti e scandalo della memoria a Berlino», su caratteri e fruizioni di un memoriale della Shoah. E infine, a chiudere la rassegna il 17 marzo, «La cultura della memoria dell'Olocausto e l'identità nazionale americana», di Marla Stone (Occidental College, Los Angeles e American Academy, Roma).

Tutte le conferenze sono di giovedì, alle ore 17:30. Si svolgono in presenza nell’Auditorium e in diretta streaming dalla pagina Facebook e dal sito di Palazzo Blu.