Mediterraneo II, acrilico su tela
Dipinto nel 1989, Mediterraneo II raffigura un idillio d'amore materno, a integrare idealmente l'amore di coppia di Mediterraneo I. Una giovane madre, con l'abito mosso dal vento, tiene in braccio un bimbo vestito di bianco con cui intreccia un colloquio di sguardi
Nudi femminili con paesaggio, matita e acquerello su carta
La sua fu nel complesso una pittura di tono figurativo sostanzialmente estranea alle avanguardie, ma dove si espresse un gusto curioso e raffinato indirizzato verso la personale rielaborazione della pittura di Levy e Chini, non estranea di certo dal respiro di Novecento.
Cavallo rampante, acrilico su tela
La pittura di rievocazione storica, genere tipicamente ottocentesco, è un filone caro a Fremura, che la reinterpreta con brio, quasi si trattasse di un fumetto, come esemplifica questo Cavallo rampante del 1988.
Mediterraneo I, acrilico su tela
L'opera Mediterraneo I, dipinta nel 1988, fa coppia con Mediterraneo II, a comporre due pannelli giocati sulle tonalità del grigio e dell'azzurro sullo sfondo del litorale tirrenico. Il dipinto rappresenta una scena di corteggiamento in costume e acconciatura dell'epoca, secondo i canoni del naturalismo ottocentesco, macchiaiolo, ma anche impressionista.
Tramonto all’Ardenza, acrilico su tela
Tramonto all'Ardenza, dipinto nel 1989, riunisce alcuni dei temi più cari a Fremura: l'amore, il mare, la sua città, composti in una veduta convenzionale, ma assai gradevole.
Sogno a Calafuria, acrilico su tela
Alberto Fremura è disegantore e pittore autodidatta. Nel 1954 pubblica le sue prime vignette satiriche; ha lavorato come vignettista per importanti quotidiani italiani (quali "Il Tirreno", "La Nazione", "Il Resto del Carlino", "Il Giornale") e per vari settimanali italiani ed esteri. La fama raggiunta come vignettista ha agevolato l'avvio della
Paesaggio a Piombino, olio su tela
Fernando Farulli studiò a Firenze all'Istituto d'Arte e nella stessa città in seguito insegnò Pittura all'Accademia di Belle Arti. Esordì come pittore negli anni Quaranta; per molti anni lavorò anche come ceramista progettista e insegnò all'Istituto statale per la Ceramica di Sesto Fiorentino. A partire dal 1949 scoprì Piombino, il
Album, disegni su carta a china e acquerello
Antonio Niccolini si formò a Pisa tra Sette e Ottocento come pittore, nelle botteghe dello scenografo e quadraturista Pasquale Cioffo e in quella di Giovan Battista Tempesti.
Volti, litografia
L'attività grafica di Mucchi contempla l'impiego di molteplici tecniche esecutive; grande sperimentatore, l'artista si è cimentato nel disegno a matita, carboncino, acquerellato, incisione, acquaforte, acquatinta. Autore delle illustrazioni per i testi di Zavattini o Campanile, per i Promessi Sposi e per il Candide di Voltaire, Mucchi è capace di adattare ogni volta lo
Figure, litografia
Nel 1927, a Milano, frequentò il gruppo di "Novecento" (Funi, Carrà, Sironi) partecipando alla seconda mostra del movimento, tenutasi nel 1929 alla Permanente.











