Nei primi anni Venti studia a Pisa diplomandosi nella sezione Arti della Scuola Industriale. La sua formazione prosegue poi direttamente nei laboratori artigiani di Lucca e con dedizione apprende velocemente le tecniche scultoree. Già nel 1928 apre a Pisa un suo studio, ricevendo commissioni per busti e bassorilievi allegorici per monumenti pubblici e privati. Oltre a queste sculture celebrative, l’altra parte rilevante della sua produzione la dedica all’arte sacra, realizzando opere devozionali, decorative e di arredo liturgico sia per cappelle private che per importanti chiese. Pur non avendo frequentato l’accademia, l’impostazione su cui basa la sua arte è ancorata alla tradizione. Tecnicamente scandita dai modelli in argilla fino al bozzetto in gessi all’opera finita, e stilisticamente rivolta a modelli rinascimentali e impostazioni cinquecentesche, a tratti con semplificazioni arcaicizzanti.
Fu essenzialmente scultore, e solo occasionalmente si dedicò alla pittura. La circostanza è del resto resa bene evidente da questa serie di ritratti dei Presidenti della Cassa di Risparmio di Pisa, qualitativamente assai modesta e del tutto priva di ambizioni che non fosse quella della semplice evocazione di ben più illustri gallerie di ritratti. Allo stato attuale della ricerca risulta comunque impossibile stabilire il motivo della commissione di questa impettita teoria di volti alla maniera antica, che, come lo stesso pittore ci dice, gli fu accordata nel 1950. Di certo però sull’assegnazione dei dipinti a chi non era pittore per mestiere dovette tornare utile la mozione degli affetti, in quanto Alvio era figlio di quell’Ugo Vaglini che in qualità di architetto dello studio di Cesare Studiati svolse un ruolo di primissimo piano nella costruzione della sede principale della Cassa di Risparmio di Pisa in piazza Dante.