Alla mostra aperta a Palazzo Blu sugli Anni ’50 a Pisa che propone uno straordinario viaggio nel periodo caratterizzato dalla rinascita civile e politica della città rievocato con le foto scattate da quel grande fotoreporter pisano che è stato Luciano Frassi, si affiancheranno tre conferenze per approfondire singoli aspetti di quella stagione.
Si comincerà con quella dedicata alla ricostruzione vera e propria degli edifici distrutti dalle bombe e con i mutamenti nell’assetto urbanistico di Pisa che ne derivarono per poi proseguire con lo sport, il folklore e il tempo libero e concludere con la vita politica e gli eventi che maturarono in quel decennio, sia a livello nazionale sia a Pisa. A parlare dei singoli temi in tre occasioni diverse saranno l’architetto e urbanista Mario Pasqualetti, il giornalista Renzo Castelli e lo storico Alberto Mario Banti.
Il primo di questi appuntamenti è fissato per venerdì 7 dicembre, alle 17,30, nell’Auditorium di Palazzo Blu con l’architetto Mario Pasqualetti che approfondirà quello che è il principale filo conduttore della mostra, cioè la ricostruzione dei quartieri maggiormente colpiti dai bombardamenti e la natura degli interventi che caratterizzarono proprio quel decennio e produssero l’immagine di Pisa che oggi abbiamo sott’occhio.
Venerdì 25 gennaio 2019 sarà la volta del giornalista Renzo Castelli con lo sport, il tempo libero e il folklore e sarà l’occasione per rievocare i campioni pisani di un tempo, la rinascita delle manifestazioni folkloristiche come il Gioco del Ponte e della goliardia. Concluderà il ciclo di conferenze sugli anni ’50 il professor Mario Banti che il venerdì 8 febbraio 2019, sempre alle 17,30, parlerà del quadro politico e sociale del decennio che vide nascere quel fenomeno italiano andato sotto il nome di “miracolo economico”.
Le foto di Frassi esposte in mostra sono anche proposte in un libro-catalogo edito da Pacini che si apre con la presentazione del presidente della Fondazione di Palazzo Blu Cosimo Bracci Torsi e un intervento di Remo Bodei. Pisa in. Gli eventi e i personaggi della città di quegli anni sono poi rievocati negli ampi testi di Giuseppe Meucci e Stefano Renzoni – un giornalista e uno storico dell’arte – che sono stati i curatori della mostra.