Angiolo Roncioni, figlio del Balì Francesco e di Ottavia Mastiani, fu ciambellano del granduca Ferdinando III di Toscana. Personaggio intellettualmente inquieto, grande viaggiatore, poeta dilettante e accademico dei Costanti, al volgere del XVIII secolo mise a frutto il suo aggiornamento illuministico col “prender partito democratico a fianco dei francesi” che gli costò un processo e qualche serio grattacapo.
La sua complessità appare bene attestata in questo ritratto in cui viene rappresentato con lo sguardo lontano e le arcate ben alte e disegnate. Una certa aria sofistica e sottile, un naso a spicco per non sentire gli odori, anticipano un modo di essere e di sentire non certo “vile” e che non sapremmo meglio definire se non come aristocratico.