Crespina, maiolica
L'esemplare di crespina presenta un tondo a treccia incorniciato al centro in cui si staglia un putto giocoso su paesaggio. Lo stile è quello tipico dei bianchi di Faenza e la data 1593 fornisce un ancoraggio certo
Stemma del cardinale Giovanni Ricci, marmo
Amico di Cosimo de' Medici, il Ricci favorì la nomina a cardinale del figlio Ferdinando, ottenendone in cambio l'appoggio per l'arcivescovado pisano. Pur non risiedendo a Pisa il Ricci fondò a in città un Collegio
Composizione con abbraccio e deposizione, bronzo
Silvano Pulcinelli frequentò la scuola d'Arte e Pisa e l'Istituto Magistero d'Arte con la guida di Libero Andreotti. Nel 1940 torna a Pisa, entra in contatto con il movimento antifascista di intellettuali e artisti pisani
Crocifisso, legno
Il crocifisso ligneo è un prodotto artigianale di fine Ottocento, inizi XX secolo, che denota una discreta abilità dell'autore, nell'essenziale modellato che mantiene buone le proporzioni e la definizione anatomica, comunque semplificata, con un ricercato
Fregio a festoni con stemma a martello ed incudine, pietra
Frammento di fregio decorativo festonato in pietra serena, in origine parte di un cornicione architettonico, di provenienza ignota. Il frammento mostra il punto di incontro tra due festoni, caratterizzato da un serto vegetale a fiori
Volto femminile, bronzo
Artista poliedrico, concepì la fotografia, alla quale si dedicò sempre di più dall'inizio del Novecento, non solo come mezzo documentario ma come autonoma forma espressiva. il suo sperimentalismo verso le tecniche artistiche lo portò a
Coppia di vasi, alabastro
Lodovico del Colombo, appartenne ad una importante famiglia di artigiani e scultori volterrani impegnati nella lavorazione dell'alabastro, di cui probabilmente fu capostipite. La coppia di vasi, eseguiti in pietra alabastro "agata", proveniente dalle cave volterrane
Atleta a riposo, scultura in bronzo
I caratteri salienti della sua scultura emergono fin dagli anni Trenta e Quaranta in una serie di opere, per lo più busti che ritraggono gente comune, personaggi umili incontrati per le strade di Volterra
Paesaggio con figure, olio su tela
Di piccole dimensioni, questo paesaggio non si discosta stilisticamente e tipologicamente dalle soluzioni del paesaggismo seicentesco, soprattutto di matrice fiamminga e olandese.
Figura di eremita, olio su tela
Tipico esempio di figura sacra a mezzo busto, questo santo o eremita va identificato probabilmente con San Gerolamo o San Pietro. La tela potrebbe essere riferita ad un artista attivo attivo nel diciassettesimo secolo, un
Vasi da farmacia, maiolica
Vasi di antica spezieria in maiolica bianca, di manifattura toscana del XVIII, del tipo denominato albarello, in origine biansato, a due pance, con alto piede modanato e bocca svasata.
Orazione nell’orto, olio su tela
Questa Orazione nell'orto è opera di discreta qualità, costruita sul gioco luministico che connota l'intera composizione.
Suonatrice di mandola, olio su tela
La tela rappresenta una figura femminile riccamente abbigliata, con un gioiello sulla fronte, intenta a suonare la mandorla e in primo piano, sul tavolo, un violino e un archetto visti di scorcio e due spartiti
Paradiso Terrestre, olio su tela
La tela si ispira direttamente al Paradiso Terrestre del veneto Jacopo Bassano, opera conservata presso la Galleria Pamphili di Roma, della quale tuttavia l'anonimo autore di questo dipinto fornisce una personale declinazione.
Sacra famiglia con angelo e simboli della passione, olio su tela
Dipinto devozionale probabilmente di fruizione privata, la tela di piccole dimensioni richiama il tela della Sacra famiglia, quindi dell'infanzia di Gesù, avvicinandolo a quello della sua Passione.
San Sebastiano, olio su tela
La tela, di medie dimensioni, probabilmente destinata alla devozione privata, ci mostra il santo raffigurato secondo i consueti tipi giovanili del Lomi: capigliatura arricciata, sopracciglia ravvicinate, zona perioculare ombreggiata, naso lungo e fortemente pronunciato, labbra
L’Adorazione dei Pastori, olio su tela
L'opera si relaziona con l'Adorazione omonima conservata nella Pieve di Calci: quasi identiche nelle dimensioni, le due opere condividono il soggetto e l'impaginazione costruttiva, sebbene esse siano assai distanti per qualità pittorica.
Clio, la musa della storia, olio su tela
La tela, datata 1632, appartiene al periodo napoletano di Artemisia Gentileschi. Per la tematica il dipinto sembra esulare dal consueto repertorio della pittrice, apprezzata fino a questa data come autrice di scene narrative.