Ponte alle Gondole, olio su tavola

Ponte alle Gondole è un'opera di notevole solidità costruttiva e segnata da un gioco delle masse che richiama Ardengo Soffici. La tavola è da identificare con una delle cinquanta opere composte per la personale pisana

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Fine di un giorno, olio su tavola

Fine di un giorno venne presentato da Pizzanelli alla II Mostra del Sindacato pisano artisti nel 1931, sebbene un cartellino sul retro ne indichi una sua precoce redazione nel 1920. L'opera raffigura probabilmente uno scorcio

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Giornata di libeccio, olio su cartone

Il dipinto Giornata di libeccio è da identificare in quello di identico soggetto presentato da Pizzanelli all'VIII Mostra Sindacale d'Arte di Pisa nel 1937-38. L'opera riproduce le baracche di legno di uno dei bagni di

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Veduta (Vicolo di Pisa), olio su tavola

La Veduta, databile agli anni Quaranta, raffigura una strada di Pisa costruita secondo un senso cubico delle cose. Il dipinto testimonia la tendenza di Pizzanelli di non circoscrivere l'iconografia pisana ai monumenti più noti, allargandola

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Paese pisano, olio su tela

La tela raffigurante il Paese pisano è stata di recente datata alla metà degli anni Trenta. E' certamente uno dei paesaggi più laconici di Pizzanelli, che probabilmente ha tentato la misura di Moses Levy.

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Giardino Scotto, olio su tela

L'opera in esame è da identificare con quel Giardino Scotto che Pizzanelli presentò alla IX Sindacale Pisana del 1938. Nel primo Novecento il Giardino Scotto fu ritratto spesso dai pittori pisani (lo stesso Pizzanelli ne

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Testa di portatrice di legna, olio su tavola

Ferruccio Pizzanelli frequentò la Scuola d'arte di Lucca e in seguito l'Accademia di Belle Arti di Firenze, in cui si diplomò orientandosi verso le arti applicate. Questa propensione lo portò nei primissimi anni del Novecento

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Grande siepe, olio su tela

Paolo Lapi ha intrapreso la sua carriera artistica nel 1957, inizialmente con una pittura fondata sulla tradizione toscana naturalistica e post macchiaiola, presto abbandonata per orientarsi verso tematiche e tecniche di avanguardia.

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Polittico di Agnano, tempera su tavola

La formazione di Icilio Federico Joni ebbe luogo in una delle botteghe senesi, dove potè imparare il mestiere di doratore ed entrare in contatto con il mondo degli antiquari e delle opere d'arte antica. Completò

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Giovanni Omiccioli aderì alla Scuola Romana dal 1928. Tra il 1941 e il 1945 eseguì la serie di dipinti espressionisti definita Orti. In questi stessi anni fu anche attivo politicamente in senso antifascista; nel 1945,

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Natura morta con vaso e frutta, olio su tela applicata su tavola

Se la matrice cézanniana appare evidente nella costruzione di questa Natura morta, come del resto nelle altre due di Eduardo Gordigiani presenti in Collezione, si nota anche quella ricerca luministica propria del pittore che ha

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Natura morta con uccello, olio su tela

Eduardo Gordigiani conservò sempre una posizione distaccata e solitaria, ad eccezione della partecipazione con il gruppo "Giovane Etruria" alla Secessione di Roma del 1914, dove espose per la prima volta due nature morte, genere a

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Fichi e ciliegie, tecnica mista su tavola

Hollesch ritorna più volte sul tema delle nature morte, espresso in Fichi e ciliegie del 1969 in termini essenziali, nei cilindretti colorati incostrati sulla superficie pittorica. A partire dagli anni Sessanta, l'artista accentuò le sue

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Marina di San Giorgio, olio su tela

Virgilio Giuidi si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1911, sotto la guida di Giulio Aristide Sartorio. Partecipò alla III Esposizione Internazionale d'Arte della Secessione romana del 1915, ma negli anni successivi, anche

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Angolo di tempio greco, olio su tela

Carlo Hollesch si trasferì a Venezia nel 1943 a causa degli eventi bellici. Nella città lagunare frequentò la Facoltà di Farmacia, ma anche corsi di Storia dell'arte; iniziò a dipingere da giovane, avvicinandosi all'ambiente artistico

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Paesaggio, olio su tavola

Questo Paesaggio, probabilmente realizzato durante il soggiorno pisano, risente in modo palese del linguaggio impressionista che Eduardo Gordigiani ebbe modo di conoscere a Parigi, ma lascia emergere anche la cultura toscana, base della formazione figurativa

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Vivere a Livorno, olio e acrilico su tela

Vivere a Livorno (1989) è un'opera-manifesto di Fremura in cui rappresenta simbolicamente tutte le età della vita. Ambientato a Livorno, lungo la passeggiata del lungomare della Terrazza Mascagni, il trittico mostra alcune persone, viste di

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Autunno in collina, acrilico su tavola

L'opera Autunno in collina, dipinta nel 1992, è un saggio eloquente del vedutismo di Fremura, caratterizzato da un approccio diretto alla natura e da una resa essenziale del paesaggio grazie all'uso di pennellate larghe e

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Natura morta con vaso e fiori, olio su tela

Figlio del celebre pittore Michele, la carriera di Eduardo Gordigiani venne indirizzata verso le armi con la frequentazione al Collegio Militare di Firenze; ma già nel 1883 Eduardo l'abbandonò per iscriversi all'Accademia di Belle Arti.

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Cavallo rampante, acrilico su tela

La pittura di rievocazione storica, genere tipicamente ottocentesco, è un filone caro a Fremura, che la reinterpreta con brio, quasi si trattasse di un fumetto, come esemplifica questo Cavallo rampante del 1988.

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